PROGETTO DI COMUNICAZ. CONCLUSO
ltc – lorenzo tiezzi comunicazione segue il SILB in collaborazione con In-Nova Media
FOTO FLASH MOB SILB 10 giugno 2020 Roma
FOTO MAURIZIO PASCA presidente SILB sito ufficiale
Cos’è SILB-FIPE
Organizzazione leader del settore dell’intrattenimento serale e notturno, associa oltre il 90% delle imprese del comparto censite dalle Camere di Commercio. E’ strutturata in ambito territoriale, tramite gruppi provinciali all’interno del sistema FIPE-Confcommercio. In tale contesto è ormai presente in 103 province. A livello regionale è organizzata in Coordinamenti regionali Silb-Fipe all’interno delle Unioni Regionali Confcommercio.
Chi è Maurizio Pasca
Maurizio Pasca, imprenditore salentino, presidente SILB (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo) e vice presidente FIPE (Federazione Pubblici Esercizi) con delega alla Legalità. Pasca gestisce due locali in Puglia: l’Oasi Quattro Colonne a Santa Maria al Bagno ed il Casablanca, situato vicino a Porto Cesareo e alle Marine di Nardò.
(comunicato del 19/8) Discoteche: il Tar non respinge il ricorso, rimanda la decisione. L’ipotesi di risarcimento danni a imprenditori e lavoratori resta aperta
Il Tar del Lazio non ha respinto il ricorso di Silb, come erroneamente riportato da qualche organo di stampa. Ha stabilito che la decisione verrà presa il 9 settembre e non da un giudice monocratico.
Come dichiara l’avvocato Lamberto Ferrara, “non mi aspettavo la sospensiva ex articolo 56, è normale che il diritto alla salute venga prima della tutela economica. L’articolo 56 del codice amministrativo dice che il provvedimento viene sospeso quando foriero di danno grave e irreparabile. In questo caso, quel danno potenziale può essere risarcito, la salute no”.
Ma non è affatto scongiurata l’ipotesi di risarcimento del danno a vantaggio dei ricorrenti. “Quando, il 9 settembre si entrerà nel merito della questione, potrebbe profilarsi l’opportunità di un risarcimento del danno. Se infatti l’ordinanza fosse dichiarata illegittima, le discoteche rimaste chiuse dal 17 agosto avrebbero diritto al risarcimento del danno pieno. Non parlo solo agli imprenditori, ma dei lavoratori e le loro famiglie”. L’invettiva contro le discoteche ha fatto dimenticare due fattori:
1) Non c’è un solo contagio attribuibile a una discoteca2) I lavoratori di questo comparto hanno gli stessi diritti degli altri “E non abbiamo considerato l’80% dei locali, chiuso da fine febbraio. Aziende che devono pagare affitti, tasse, stipendi. Alcune stanno già portando i libri in tribunale – afferma il presidente di Silb Maurizio Pasca – Al problema economico si aggiunge quello sociale: dove si concentreranno ora i ragazzi? Abbiamo già notizia dei primi rave, di feste abusive organizzate e promosse attraverso i social. Il virus lì non c’è?! Non sarebbe stato più saggio farli radunare in luoghi sanificati, con capienze controllate e registrazione dei partecipanti”?
MANIFESTAZIONE a ROMA P.za MONTECITORIO 10 giugno 2020 9 – 13
COMUNICATI STAMPA
15 settembre
Maurio Pasca (Silb): Salva Italia? Tasse sopra la media, 400.000 lavoratori dimenticati, imprenditori prossimi al fallimento (…)
(comunicato 19 maggio 2020)
“Il valore dell’intrattenimento in Italia ammonta a 4 miliardi di euro. Sono 3mila i locali ed hanno un gettito fiscale di 800 milioni. Tra dj, pr, organizzatori, vocalist, promoter e barman, sono 50mila le persone occupate nel nostro settore. Non rientrano però in nessun dei nessuno degli ammortizzatori sociali, per loro nemmeno la mancetta delle 600 euro che lo stato ha destinato a certe partite iva. Il Governo sta condannando l’intero settore dell’intrattenimento al fallimento, mentre altrove lo si considera una risorsa importante per il PIL, e parte integrante del turismo”. Maurizio Pasca, presidente Silb (Sindacato Italiano dei Locali da Ballo)
Qual è il valore economico e sociale della voce intrattenimento?
Nel complesso, considerati non solo locali e indotto ma eventi in senso lato, si tratta di un giro d’affari di 65,5 miliardi di euro con un impatto sul PIL di 36,2, per un totale di occupati pari a 569mila addetti (stima su dati Oxford Economics e Istituto Astra Ricerche/ADC Group).
Di questi, i soli locali coprono 7 miliardi e mezzo per un totale di 400.000 occupati. Se consideriamo solo le discoteche aderenti a Silb, il Sindacato Italiano dei Locali da Ballo, sono 50.000 addetti e 4 miliardi di fatturato. Numeri importanti. Famiglie non solo di imprenditori, ma baristi, camerieri, addetti alla sicurezza, dj, scenografi, ballerini, musicisti, imprese di catering e di beverage, tecnici. Ebbene, nulla è stato dato a queste aziende per evitare il fallimento. Né alle persone che vi lavorano, che non sono rientrate in alcun decreto! Il Decreto Liquidità fondamentalmente offre la garanzia del Governo per prestiti che imboccano la tradizionale via di accesso al credito, senza deviare dalle procedure bancarie e con agevolazioni solo per chi ha il 100% delle garanzie. Ma ci si trova in una situazione di emergenza pari a una guerra! E i provvedimenti non possono essere ordinari. Le categorie cui fanno capo questi lavoratori hanno avanzato istanze precise alle istituzioni. Pace fiscale per i mesi di chiusura forzata, che nel caso delle discoteche sono ormai oltre due perché la serrata è avvenuta a fine febbraio. La sospensione delle utenze, l’inibitoria dello sfratto per morosità e la sospensione delle esecuzioni immobiliari, perché le aziende con fatturato zero sono tenute a pagare anche gli affitti, oltre agli stipendi.
Sapevate che IN ITALIA CHI FA INTRATTENIMENTO PAGA IL 16% IN PIÙ DI TASSE CON UNA IMPOSTA RITENUTA ILLECITA DALLA UE? In Italia chi fa intrattenimento paga il 16% in più di tasse! Silb chiede la sospensione dell’ISI, la tassa sull’intrattenimento pari al 16% che grava sulle aziende in sfregio alla direttiva europea 112 del 18/11/2006 portando una differenza fra spettacolo e intrattenimento (uno coinvolge lo spettatore, l’altro no e per questo è tassato!) e una sperequazione a danno di quest’ultimo.
E la riduzione dell’IVA al 10%, come avviene per cinema e teatri: il linguaggio della musica è occasione formativa, dovunque si esplichi. E per i supporti fisici e digitali in ambito musicale, Silb chiede un adeguamento all’aliquota prevista per i libri, ovvero il 4%. Infine, Silb chiede il saldo dei pagamenti arretrati dovuti dalle amministrazioni pubbliche e dagli enti pubblici alle imprese, la previsione di un credito di imposta su locali e botteghenonché per i premi assicurativi e un buono a fondo perduto per le imprese dello spettacolo e dell’intrattenimento. È fondamentale per l’intero settore dello spettacolo ed intrattenimento che le imprese (come sopra definite) siano supportate con provvedimenti atti a bilanciare il danno subito a causa dell’emergenza, che per la fine dell’anno potrebbe superare quota 600 milioni.
Inoltre, il comparto fa notare che la parola discoteca non è mai stata nemmeno citata nei decreti emessi. Il frutto di una campagna demonizzante verso la categoria, capro espiatorio di una serie di problemi sociali legati a derive giovanili, alcolismo e droga, che devono trovare soluzione fuori dalla discoteca, non al suo interno. Silb e le altre insegne hanno infatti firmato un Protocollo per la sicurezza con il precedente Governo, al fine di istituire le Discoteche Bollino blu e di creare addirittura un albo per garantire il divertimento in sicurezza. Il luogo comune che la discoteca sia fonte di ogni danno e comportamento delittuoso è da sradicare, perché statistiche e numeri evidenziano ogni anno che le fattispecie di reato o di comportamento socialmente e individualmente dannoso avvengono in minima parte all’interno di una discoteca.
La discoteca è un’azienda che ormai fa spettacolo, ha oneri enormi e una burocrazia capillare da gestire, paga tasse più di ogni altra categoria: IRPEF, ISI, SIAE, IVA! Far divertire le persone non è un crimine, è un lavoro anzi un mestiere che in alcuni paesi europei viene assimilato al Turismo che gran parte degli imprenditori svolge con responsabilità e competenza.
DUE NUMERI SUI REATI: POCHISSIMI IN DISCOTECA!
Droga: Le discoteche sono marginali! Nel corso del 2019, il sistema di rilevamento di GeOverdose ha registrato 253 decessi acuti riconducibili ad assunzione di droghe. Di questi 253 decessi, 9 (3,6%) hanno riguardato persone senza una dimora stabile e sono stati tutti dovuti all’eroina, mentre 5 (2,4%) sono avvenuti nell’immediatezza dell’uscita dalla comunità terapeutica. Anche in questo caso i decessi sono tutti attribuibili all’eroina. I decessi avvenuti in carcere, agli arresti domiciliari o nell’immediatezza dalla scarcerazione, invece, sono stati 10 (3,9% del totale). I decessi avvenuti all’interno di overdose simultanee, ovvero di eventi in cui due o più persone hanno sviluppato contemporaneamente un’overdose, sono stati 11 (4,3%). Infine, quelli avvenuti all’interno di un treno, di una stazione o nell’area circostante la stazione stessa sono stati 20 (7,9%).
L’età media dei 253 soggetti deceduti nel 2019 è 39 anni, l’età media di chi frequenta una discoteca è di 22 anni.Inoltre nelle discoteche c’è molta attenzione sulla sicurezza dei giovani che partecipano, perché siamo passibili, per qualsiasi cosa avvenga all’interno dei nostri locali, del famigerato art. 100 del TULPS. Omicidi: di fronte ai 297 omicidi avvenuti in Italia, la maggior parte avvenuti in famiglia e dentro la stessa casa, solo un omicidio è avvenuto all’interno di una discoteca (Prov. di Sassari) nel 2019 e per fatti non derivanti alla stessa discoteca, dove il gestore si è costituito parte civile nel procedimento penale nei confronti dell’omicida.
Alcool: Nel 2018 il binge drinking (Il binge drinking è l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve) è avvenuto in pub, bar, case private. Nei nostri locali la somministrazione di alcol avviene in maniera moderata e controllata, con esclusione radicale della somministrazione ai minorenni e le consumazioni alcoliche hanno un costo abbastanza elevato.I ragazzi arrivano in ora tarda e già in stato etilico compromesso, tanto da indurci a piazzare telecamere anche nei parcheggi o a monitorarli con timbri e controlli affinché non portino bottiglie da fuori all’interno dei locali. Da anni conduciamo una battaglia contro I negozi gestiti da extracomunitari che smerciano alcol a basso costo fino a tarda ora e contro gli abusivi che somministrano sostanze alcoliche ai minorenni. Agli inizi dell’emergenza coronavirus ci siamo battuti contro abusivi che esortavano i ragazzi a bypassare l’emergenza recandosi a feste dove -così scrivevano gli inviti- l’alcol era libero.