Da poche ore è disponibile su Spotify a questo link – bit.ly/KomatsuSan-ViolentCity – il nuovo singolo di Komatsu San, giovane artista bergamasco che propone un’elettronica scatenata, in bilico tra generi diversi e sempre e comunque, in qualche modo, vicina al pop.

Come è nato questo tuo nuovo singolo, “Violent City”?

“Violent City” è nata circa un anno fa mentre attraversavo un periodo di ricerca musicale e sperimentavo la produzione di nuovi generi più complessi. Per giorni sono stato incollato a canali YouTube come DubstepGutter e The Due Rebellion fino a quando la vena creativa ha preso il sopravvento… In quel momento mi sono messo a produrre “Violent City”, che in origine avevo “Riddim Bomb”.

Come definiresti il brano a livello di sonorità? Tra trance e dubstep sembra la colonna sonora perfetta per un video game vintage anni ’80 (se fosse prodotto oggi)

La definirei un misto fra i due mondi. Ho voluto per l’appunto esprimere una sorta di retro-futurismo tramite gli arpeggi tipici della trance per poi far collidere il tutto dritto nel presente con i drop tipici della dubstep.

Anche questo brano è difficile da collocare. E’ pop o underground? E’ ricerca o ricerca di immediatezza?

Penso che “Violent City” non sia pop né underground. Penso sia semplicemente l’espressione di un’unione di due generi a cui sono molto legato.

In “Violent City” c’è un richiamo diretto a Skrillex? Oppure ad una certa scena musicale globale di questo tipo?

Ovviamente da “Violent City” traspare il mio amore verso artisti come Skrillex e Virtual Riot, ma penso che non sia un semplice tributo. Nella mia mente l’ho pensato come un approccio Komatsu San alla musica dubstep.

La scena “indie dance pop elettronica italiana” di cui fai parte come la vedi? È in crescita ? Chi la vuol scoprire come può fare?

So di farne parte ma non mi ci ritrovo granché, sia per mentalità che scelte stilistiche. La vedo abbastanza valida ma semplicemente la percepisco come lontana dal mio modo di vedere la creatività. Chi ha voglia di scoprire i miei pezzi li trova tutti su Spotify.

A che punto è la tua ricerca musicale e artistica?

Sono in una delle mie solite fasi di ricerca. Sto producendo tantissime demo candidate ad essere i miei prossimi singoli. Con “XrightX”, il mio singolo precedente, avevo trovato una sorta di equilibrio stilistico ma il fatto di trovarmi in una comfort zone mi mette a disagio. Per questo ho deciso di rilasciare “Violent City”, per cambiare un’altra volta le carte in tavola. Nei prossimi mesi ho in mente di rilasciare pezzi ancora più eccentrici!

A che punto è la tua quotidiana battaglia sull’identità di genere?

Cerco di fare sempre il possibile perché è una battaglia che voglio combattere fino in fondo. Recentemente ho incontrato i vertici di Pride Bergamo per chiedergli di co-organizzare una manifestazione pro-LGBT+. Sono molto emozionato al pensiero di poter fare qualcosa di concreto per una questione in cui credo fermamente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *